Quando i nostri ospiti ci dicono “Qui ci sentiamo come a casa!”, sanno di farci felici!
Nei tanti anni di attività sono stati proprio gli amici a chiedere di preparare nella nostra cucina “qualche cosa” che potesse essere goduta nel loro spazio famigliare.
Durante la lunga fase di forzata inattività le richieste si sono moltiplicate.
Abbiamo esitato, in attesa che i vincoli agli spostamenti si allentassero e al contempo ci siamo chiesti con quali proposte Il Falco avrebbe potuto entrare in sintonia con tante “altre case”, diverse dalla nostra ma legate da reciproca fiducia.
La risposta è stata: proponiamo famigliarità, semplicità, la qualità di sempre.
Il primo menù non avrebbe dovuto ricordare l’offerta di un buon banco di gastronomia ma evocare “un concerto a quattro mani”. …noi prepariamo i sughi, scegliamo un’ottima pasta ma l’acqua sul fuoco non saremo noi a metterla!
E lo stesso sarà per le fresche insalatine!
Non saremo noi a dosare olio e aceto!
Ecco, per entrare nelle case di chi è già stato o sarà in futuro nostro ospite vogliamo toglierci la toque del Falco ed essere l’amica che porta “una cosa” cucinata da lei, l’amico che porta una buona bottiglia, la zia che inforna la sua torta del cuore.
Consideratelo il nostro modo, discreto e gentile di chiedere “ Permesso? Posso entrare?”

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